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Fiaba personalizzata per giocare

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Questa fiaba serve a far giocare Lara, una bellissima bimba bionda con gli occhi azzurri che adora i libri e nei libri si perde... e in questo caso ci si è persa davvero! 

IL TEMPO DEL SOLE

Fiaba personalizzata per la nascita del piccolo Leonardo, da parte della nonna

C’era una volta una bellissima bambina di nome Lara, dagli occhi così azzurri ed allegri che il sole li scambiava per il cielo e brillava attraverso di loro. Per via di questo fatto, la piccola poteva vedere luoghi che nessun’altro vedeva.

Stiamo parlando, ovviamente, di luoghi magici difficili persino da immaginare. Chi li vede, però, può andarci a spasso quanto gli pare, passarci le vacanze o invitarci gli amici a fare merenda, che sicuramente sarà una merenda magica servita sulla torre di un castello o su un cratere della luna.

Quando Lara era piccola, non sapeva nulla di questo suo potere. Lo apprese una mattina mentre la mamma cucinava e il papà lavorava al computer. Se ne stava tranquilla nell’angolo libreria della sua cameretta, sfogliando un libro sugli oceani caraibici che le piaceva così tanto che ci cadde dentro.

Si trovò in mezzo all’oceano, accovacciata su una stella marina. Un milione di delfini le fecero festa e la accompagnarono su un’isola vicina, dal re delle testuggini.

Lara era molto impressionata. Salutò con cortesia il re delle testuggini e partecipò a molti i brindisi in suo onore a base di ottimo latte di cocco. La sua visita era un evento eccezionale, perché bambine così bionde e carine, nel mar dei caraibi, non se ne vedevano spesso!

Appena terminati i festeggiamenti, Lara tornò nella sua cameretta, intenzionata a capire cosa fosse accaduto. Prese in mano un altro libro e – flup! – cascò dentro anche a questo.

Un educatissimo leone dalla criniera rosa le chiese di spostarsi dalla grande pista dove stavano per sfilare gli animali del pianeta Clip. Fu lì che Lara vide per la prima volta dal vivo un esemplare di ippopollo, animale comunissimo vicino alla foresta di Giab Giab, ma pressoché sconosciuto sulla terra. Che emozione provò davanti al chiappobaleno, mammifero dal posteriore velocissimo, al Tichitoc, con la sua andatura altalenante, o al Sitter, l’animale più affidabile del pianeta Clip.

Lara fece amicizia con un dormiglietto di nome Teddy, che era in tutto e per tutto somigliante a un coniglio ma che aveva la proprietà di regalare sonni dolcissimi alle bambine terrestri. Insieme a Teddy, che divenne il suo inseparabile compagno, la piccola fece ritorno alla cameretta, ma solo per il tempo di lanciarsi nuovamente in un libro sugli egizi, diventare una regina meravigliosa ed ordinare la costruzione di una nuova immensa piramide, la cui funzione era guardare le stelle più da vicino.

Un raggio potente e soave di una bellissima stella richiamò poi la sua attenzione uscendo da un libro sui sistemi solari. Fluttuando nello spazio interstellare, Lara corse subito a farle visita! La stella si chiamava Siria e aveva sette figli, i pianeti del suo sistema, che le giravano sempre intorno. Per fare un giro completo intorno alla mamma i pianetini impiegavano esattamente centodiciassettemila anni, ma pare che nessuno di loro avesse fretta! Invece guardavano Lara tutti contenti, ridacchiando sotto i baffi (ma sarebbe più corretto dire “sotto le foreste pluviali”, dato che i boschi, le foreste e i prati sono le barbe, i baffi ed i capelli dei pianeti) e la invitarono a fare un giro con loro intorno a Siria. Lara fece due conti e capì di non avere tanto tempo a disposizione: la mamma avrebbe finito di cucinare entro un’oretta, vale a dire molto prima di centodiciassettemila anni.

Tornò quindi a casa e uscì dalla cameretta, decisa a raccontare ai genitori la strana piega che aveva preso quella mattinata. La tavola era apparecchiata, ma non li trovò. Rientrò in camera con un’espressione dubbiosa e riconobbe una ciabatta della mamma accanto a una fila di libri aperti ai piedi del letto. Un lampo balenò alla mente della piccola! Ma certo! Probabilmente erano andati a chiamarla per pranzo e, non trovandola, erano entrati in qualche libro a cercarla! Ma quale?

Lara fece la conta e si infilò con decisione un libro sui fantasmi. Lì incontrò nientemeno che lo spettro Burlone, che terrorizzava gli abitanti delle altre pagine fino ai confini estremi della copertina! La nostra eroina dovette fare appello a tutto il suo coraggio per interrogare il fantasma: «Mi scusi signor Burlone, può dirmi se ha visto la mia mamma e il mio papà?»

Lo spettro non ne aveva idea ma, poiché era un burlone, le indicò con un sogghigno un libro sui dinosauri. Che brutto scherzo fu! Non potete immaginare quanto dovette correre Lara per scappare alle grinfie del Tirannosaurus Rex, che appena la vide lasciò intendere la sua voglia di sgranocchiare una bella bimba come lei.

Nella fuga, tuttavia, perse decisamente l’orientamento: non era più in grado di ritornare nella sua cameretta! Si accoccolò sotto un’enorme cespuglio e si mise a piangere. Intanto si alzò una dolce brezza, in cui le parve di sentire la voce della mamma. Le sue parole erano chiare: doveva stare tranquilla, perché c’è sempre del buono in ogni cosa che ci capita …basta cercarlo! Così Lara iniziò a cercare e scoprì dei frutti succosissimi, estinti da milioni di anni, che le fecero tornare il buonumore. Socievole com’era, fece facilmente amicizia con i molti dinosauri vegetariani che popolavano la preistoria, tra cui Mario lo stegosauro e un brontolosauro di nome Ahimè che, pur borbottando sonoramente, la caricò sulla sua enorme testa e la accompagnò fino ai piedi del letto.

Nel libro di Pinocchio conobbe il gatto e la volpe e non fu per niente contenta del loro modo di fare. I due cercarono dapprima di truffarla rifilandole a caro prezzo delle pentolacce senza valore; poi, con un sotterfugio, la vendettero al padrone di un circo, indicando come attrazione i suoi incredibili occhi pieni di raggi di sole.

Appena si rese conto dell’accaduto, Lara provò un grande sdegno di fronte al comportamento dei due lestofanti. Se ripensava alle indicazioni false dello spettro Burlone, poi, le venivano le orecchie rosse rosse dalla rabbia.

Ancora una volta le parve di sentire la voce della mamma Serena, in un vento che soffiava con decisione e le sussurrava di vedere sempre il bene. Ma cosa c’era di buono in quella situazione? Sulle prime non riuscì a rispondere, ma decise che da quel momento non avrebbe mai, mai, mai ingannato nessuno e sarebbe stata sempre onesta e sincera. Iniziò subito: si presentò dal proprietario del circo e gli disse decisamente che non poteva rimanere perché stava cercando papà e mamma. La chiarezza delle sue parole fu tale che quel signore non poté fare nulla per trattenere la bimba. Così Lara scoprì la forza della verità.

Il libro successivo si intitolava “Il libro della bellezza”. Lara ci entrò convinta di trovarci la mamma, ma lì era tutto completamente bianco; sembrava di essere sospesi nel nulla, solo a pagina 12 spuntava un minuscolo fiorellino e nulla più. Lara filava qua e là come una trottola, ma non trovò nessuno né udì alcun suono. Infine si sedette a riposare. Guardando da vicino questo piccolo fiore, minuto dopo minuto iniziò a scoprire la sua meraviglia: ogni petalo aveva un colore diverso e speciale, ogni foglia delle venature soavi e, a saperli ascoltare, i pistilli stessi tintinnavano come minuscole campane. Di fronte a questo spettacolo incredibile, Lara alzò la testa per un attimo e vide che quel fiore si trovava al centro di un prato verde, il prato in mezzo a un bosco rigoglioso e il bosco sotto il più bel cielo blu che avesse mai visto. Ogni cosa era piena di dettagli affascinanti e tutti contribuivano alla bellezza di un mondo nascosto a chiunque andasse di fretta.

La gioia nel cuore di Lara la guidò facilmente all’interno di questo libro (sì, questo che avete tra le mani ora) dove trovò papà e mamma. Ma un attimo dopo che li ebbe abbracciati e dato loro un bacione, iniziò il capitolo dei mutamenti.

Papà Marco prese Lara sulle spalle e tutti insieme presero a saltellare tra le pagine che giravano sempre più in fretta. Una dietro l’altra, si avvicendavano situazioni incredibili e piene di pericoli, ma la mamma le accarezzava la testa e papà trovava sempre la cosa giusta da fare!

Si trovavano nella foresta Tremenda, piena di insetti e ragni giganti? Papà costruiva una bella casetta su un albero. Erano in mezzo al mare mentre stava arrivando un’onda gigante? Papà costruiva un transatlantico di alghe e conchiglie, con vele così grandi che riusciva anche a volare. Ma appena in volo… ecco una tempesta di fulmini e saette! E papà, pacifico, le metteva al sicuro in una tuta di gomma ed issava un enorme parafulmine di lattine.

La cosa incredibile era che, guardando il suo papone, Lara lo vedeva sempre sorridente. Mano a mano che passavano le pagine iniziò a sentirsi del tutto tranquilla e ad avere un sacco di idee su come affrontare le nuove avventure.

Diventò talmente brava da riuscire ad affrontare tutto da sola: nel deserto, circondata dalle bisce, diventava un’affascinante incantatrice di serpenti; nel medio evo una dama raffinata o, all’occorrenza, un audace cavaliere! Nella galassia Alfa 38 fu una valente astronauta, come ricordano bene gli alfatrentottiani che si salvarono grazie alla sua prontezza nel deviare l’asteroide H07.

In ogni nuova peripezia, i suoi genitori erano sempre al suo fianco o, in ogni caso, a pochi passi di distanza, tra il soggiorno e la cucina!

Così Lara scoprì che non solo poteva vedere luoghi che nessun’altro vedeva, ma che con il sorriso sulle labbra, l’onestà nel cuore e lo stupore negli occhi, poteva trasformarli nel libro più magico e immenso del mondo, le cui pagine brillano al sole e sono fatte di giorni.

Fiaba Lara - prosieguo
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