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Il sogno più grande

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Fiaba personalizzata regalata a Chiara ed Emiliano, padrino e madrina del piccolo Gianluca nel giorno del suo battesimo.

I mittenti sono i genitori di Gianluca, Laura e Gabriele.

L'intento della fiaba è augurare a Chiara ed Emiliano che la loro figlia Adelaide, nata pochi mesi prima, possa trovare in Gianluca un "cuginetto" sempre pronto a difenderla, proteggerla ed ascoltarla. 

 

Adelaide è una bimba bella e felice, molto espansiva e difficile da trattenere. Il suo papà Emiliano è un tifoso sfegatato di calcio e la sua mamma Chiara è una persona capace di legami profondi e duraturi. Amano trovarsi con Laura e Gabriele, organizzando serate a tema e altre occasioni di leggerezza. Sulla base della data di nascita, usano associare i personaggi più trash possibili agli amici... quelli dei loro figli sono Paris Hilton e Solange!! Quest'ultimo riferimento è velato nella fiaba personalizzata, in modo che i genitori possano riderne ma la piccola Adelaide, ascoltandola, non abbia dei traumi della crescita!

IL SOGNO PIÙ GRANDE

Fiaba personalizzata per Chiara ed Emiliano da parte di Laura e Gabriele

C’era una volta una nuvola di panna montata. Ma era anche una nuvola di carta pesta, e di coriandoli e di fiori; delle volte sapeva di albicocca, altre di zucchero filato e altre ancora di minestra di lenticchie. Fu proprio in quell’occasione, mentre la nuvola sapeva di minestra di lenticchie, che Adelaide incontrò Gianluca per la prima volta. Lei volteggiava a mezz’aria, ed era in tutto e per tutto uguale a un aquilone. Ma era anche uguale a un usignolo, e a un soffio del vento più fresco. Gianluca, con la bocca piena di nuvola, masticava lentamente, con aria di grande incertezza.

Quando lei se ne accorse, gli chiese allegramente: “Di cosa sa oggi?”

“Non ne ho proprio idea”, rispose questi pensieroso “di sicuro non di mascarpone, né di hummus di ceci”.

“Sa forse di stelle filanti?” disse Adelaide con un risolino, atterrando proprio sul naso di Gianluca. Questi incrociò gli occhi per guardarla meglio e si dimenticò il sapore della nuvola! Il suo naso era azzurrino, come il cielo. Ma era anche rosso come il tramonto e giallo come il sole d’agosto. E non solo era un naso colorato... era anche molto comodo! Da quel momento Adelaide ci si stabilì e i due divennero inseparabili.

Insieme nuotavano nel cielo, volavano nel mare e scorrevano come fiumi sulla terra, e la terra era quella dei sogni. Ma era anche la terra della curiosità, delle pesche noci e dei ricordi passati, presenti e futuri.

Un giorno venne un forte vento. I due amici, lungi dal mettersi al riparo, si spinsero molto lontano per capire da dove arrivasse. Videro così, lontano lontano, un mondo tutto nuovo, dove i colori ed il vento impetuoso si alternavano continuamente. Sembrava un posto affascinante, anche se tanto diverso dalle nuvole a cui erano abituati.

Vi si trovavano un sacco di “persone”: esserini rosa che, anziché nuotare e volare e scorrere, si affannavano agitando le mani e le gambe e si perdevano in mille pensieri strani. Molti di essi, però, avevano il cuore rischiarato da una luce dolce, di una tonalità sconosciuta, che li guidava dando un senso a tutte le loro stranezze.

 

Gianluca e Adelaide ne rimasero affascinati. Molte volte tornarono ai confini del cielo per sbirciare queste creaturine chiamate uomini. Scoprirono presto che era facile prendersi a cuore le loro storie e si appassionarono ad alcune in particolare:

Adelaide amava seguire le sorti di Chiara e di Emiliano, una donna dal cuore gentile e luminoso e un bravo signore con una passione sfegatata per il calcio;

Gianluca si era invece affezionato a Laura e Gabriele, due persone semplici e piene di voglia di giocare. Che cosa divertente era vederli organizzare delle cene assurde dai temi più strani! E che cosa bella il fatto che, nel momento in cui degli amici si trovavano insieme, i pensieri strani degli uomini sparissero lasciando il posto alla luce del cuore, che splendeva forte come il cielo e la terra.

 

Così passò il tempo, e il tempo era un arcobaleno di risate. Ma era anche formaggio coi buchi, e corse a perdifiato e un mare di belle sorprese.

Fu una bella sorpresa, ad esempio, quando Gianluca e Adelaide incontrarono due buffi personaggi che si presentarono come Parigina e Solfelmo.

“Buongiorno!” trillo la prima tra dieci nuvolette rosa! “Eccovi, finalmente!” bofonchiò il secondo, che vestiva larghi pantaloni arancioni e delle babbuccette a punta.

“Chi siete?” domandarono all’unisono i due amici.

“Siamo spiriti del tempo” rispose Parigina.

“Ma siamo anche letti di fiumi, e siamo anche vento che rinforza, e traguardi che divengono partenze.” fece eco il secondo in tono solenne.

“Eh???”

“Uhm. Diciamo allora” riprese Solfelmo schiarendosi la voce, “che siamo dei geni la cui funzione è far avverare i desideri!”

“Ma noi non abbiamo desideri!”

“Forse non li conoscete”, rispose Parigina “ma ogni cosa qui è un desiderio. Voi stessi lo siete. E noi indichiamo la strada perché ogni desiderio si compia!”

Gianluca e Adelaide rimasero per un po’ in silenzio.

“L’unica cosa che mi piacerebbe” disse Adelaide dopo un po’ “è visitare il mondo oltre i limiti del cielo!”. Gianluca annuì e sorrise sovrappensiero, chiedendosi cosa facessero in quel momento Gabriele e Laura...

“Benissimo!” gridò Parigina battendo le mani.

“È naturale che siate attratti dal mondo dei sogni!” sentenziò allegramente Solfelmo.

“Il mondo dei sogni? Perché lo chiami così?” chiese Gianluca.

“È un modo per indicare un luogo in cui, sulle prime, non ricordiamo bene chi siamo e cosa stia succedendo.” disse dolcemente Parigina. “In compenso, è uno dei modi più belli per conoscere la luce del cuore!”

“La luce del cuore” gridò Adelaide “Capisco cosa intendi! Allora voglio andarci! Cosa bisogna fare?”

“Niente di difficile” fu la risposta “è sufficiente che vi addormentiate”.

 

Adelaide e Gianluca, tuttavia, avevano sempre vissuto più liberi dell’aria, non avevano mai sentito il bisogno di addormentarsi e non sapevano cosa significasse. I due geni regalarono loro un sacchettino speciale.

“Al suo interno,” sussurrò Solfelmo con aria di grande mistero “troverete la gioia che fa danzare le stelle e vi accompagnerà ovunque vogliate”.

Adelaide, leggera come il vento, si tuffò senza pensare dentro il sacchetto, attraversandolo con un piccolo starnuto.

“Eccì!” si sentì, ed ecco che, come per magia, iniziò a diventare trasparente, fino a che, improvvisamente... si addormentò.

In quel momento sulla Terra era il 17 febbraio e una splendida bambina sorridente fece per la prima volta la conoscenza della sua mamma e del suo papà: Chiara, che sorrideva serena, ed Emiliano, che la guardava talmente felice che per un attimo dimenticò persino le regole del calcio!

Quando scelsero il nome per la piccola, parve loro che “Adelaide” fosse proprio quello giusto.

 

Passarono diversi mesi, ma nel mondo delle nuvole di panna montata non fu più di un istante. Gianluca, non vedendo più la sua amica, guardò interrogativo Solfelmo che, strizzando l’occhio, gli fece segno di usare l’astuccio.

Tutto pieno di emozione, Gianluca prese la rincorsa e si versò sulla testa il contenuto del sacchettino. I colori iniziarono a sfumare e subito lo avvolse una bella sensazione frizzantina.

Un attimo dopo aveva dimenticato tutto, e si svegliò tra le braccia di due signori proprio simpatici, di nome Laura e Gabriele. Il piccolo Gianluca si guardava intorno pieno di curiosità, piangendo e ridendo!

 

Non passò molto tempo prima che i genitori di Adelaide facessero visita alla famiglia di Gianluca. La cosa incredibile però, fu che i due bambini... non si riconobbero!

Che mare di colori passava negli occhi di Gianluca! E che leggerezza c’era nel sorriso di Adelaide! Ma, nonostante le evidenze, pareva che il passato si fosse dissolto dalla loro memoria nell’ incredibile sensazione di essere vivi! Ora potevano toccare, mangiare, odorare e conoscere tutto in modo così nuovo!

 

Il tempo passò per Adelaide e Gianluca. Poiché i loro genitori si volevano un gran bene, fu facile per loro crescere vicini... E diventarono di nuovo grandi amici!

Incontrarono entrambi moltissime persone e vissero le situazioni più diverse; conobbero sentimenti felici come la bontà, l’amore e la gratitudine e anche i mille pensieri strani che affannano la vita degli uomini, ma impararono presto che l’arma per affrontarli è la più sfrontata allegria. Così condussero delle vite piene di gentilezza e di rispetto e resero il mondo migliore di quanto non fosse prima del loro arrivo.

Certe volte, poi, quando si trovavano dopo gli studi, il lavoro o le mille avventure quotidiane, si scoprivano a scherzare e a ridere insieme senza motivo. O almeno così credevano, ma il motivo c’era: era la dolce luce che batteva nel loro cuore, la stessa che avevano amato da lontano, che li aveva portati dai loro papà e dalle loro mamme, soffice e vera come un sogno che oggi era la vita.

Il sogno più grande - prosieguo
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