La nascita del tempo
Questa fiaba poetica è il regalo di nozze, da parte del cugino, per due giovani sposi.
È stata stampata su un libro edito in una sola copia.
LA NASCITA DEL TEMPO
Piccola favola per Laura e Andrea
C’era una volta una rosa. Una rosa gentile, con i petali fatti di canzoni.
Le canzoni hanno colori quanti il vento ne può portare, e il vento porta i colori di ogni canzone.
La rosa era fatta di aria, l’aria era fatta di tempo e il tempo cresceva nel cuore della rosa.
Sbocciava in mille germogli ed altri mille, eppure era una rosa sola. Così divenne un solo prato e quel prato era un prato di rose.
Divenne un bosco di alberi, mentre il cielo scorreva tra i rami.
Volle visitare il cielo, e divenne il volo di un uccello.
Volle visitare il giorno, e divenne notte, e la riempì di luce.
Volle visitare il cuore degli uomini, e così sbocciò.
Sbocciò in silenzio, piena di stupore.
Sbocciò, ed era il solo modo in cui potesse vivere.
C’era un uomo, lavorava la terra.. Aveva mani forti, un cuore pieno di orizzonte e un orizzonte pieno di fiori.
Eppure non conosceva l’orizzonte, e non conosceva i fiori, che pure erano nel suo cuore.
Partì un giorno, liberò gli animali da soma.
Lasciò che il grano vegliasse sul nuovo grano, chino come una madre.
Partì per dare se stesso al cielo attraverso il respiro, per dare se stesso alla terra attraverso il passo. E il cielo e la terra erano le ragioni del suo cuore.
Scoprì che il suo cuore batteva, che era coraggioso.
Arrivò al monte più alto e scoprì che dove finisce la terra, la terra inizia.
Ma la terra era piena di ombre e le ombre mietevano il suo coraggio. Allora il viaggio tacque nel suo cuore.
Pianse, e dalle sue lacrime nacquero fiori. Corse, e dai suoi passi nacquero orizzonti.
Rinunciò ai fiori e agli orizzonti, quando scorse la rosa. Profumava di sole e, silenziosa, aspettava.
Per lei disegnò un argine e lo colmò di sorgenti, e le sorgenti erano del suo cuore.
Plasmò le ombre per proteggerla, e il coraggio era di nuovo del suo cuore.
Infine si sedette accanto a lei, condividendo il silenzio e gli orizzonti e i semi dei mille fiori che lei era. Ed essi erano del suo cuore.
Fu quello il cuore in cui la rosa era sbocciata.
Era sbocciata in silenzio, piena di stupore.
Era sbocciata, ed era il solo modo in cui potesse vivere.